PRECISAZIONI Pensione da fame? Morani (Pd) agli anziani: ipotecate la casa

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Il 25 ottobre 2016 il sito Tg24notizie.altervista.org pubblica un articolo dal titolo “Pensione da fame? Morani (Pd) agli anziani: ipotecate la casa“, il quale ha superato le 17 mila condivisioni Facebook:

Prestito vitalizio ipotecario, la soluzione del Pd per gli anziani che non riescono a sopravvivere. Ormai sono stati rotti gli argini della bassezza morale. Italia, paese di cittadini zombie. La pietà è morta

Hai 89 anni, prendi la miseria di 650 euro di pensione, non riesci ad arrivare a fine mese e sei costretta a scegliere tra curarti e pagare le tasse? Ecco – scrive Giorgia Meloni su facebook – la geniale soluzione del Pd illustrata ieri sera a “Quinta Colonna” da Alessia Morani: regalare la tua casa alla banca attraverso la vergogna del prestito vitalizio ipotecario, un furto legalizzato ai danni degli anziani. Non ci credete? Guardate questo video e fatelo girare!

Nell’articolo è presente anche un video che riporto di seguito:

La puntata è proprio quella di Quinta Colonna del 24 ottobre 2016:

quinta-colonna-morani

Ospiti di Paolo Del Debbio il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, la deputata del Partito Democratico Alessia Morani, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. #QuintaColonna dalle 21.15 su Rete4

Ne ha parlato anche Giorgia Meloni, come riportato nell’articolo di Tg24notizie.altervista.org, in un post nella sua pagina Facebook:

meloni-morani-pensioni

Hai 89 anni, prendi la miseria di 650 euro di pensione, non riesci ad arrivare a fine mese e sei costretta a scegliere tra curarti e pagare le tasse? Ecco la geniale soluzione del Pd illustrata ieri sera a “Quinta Colonna” da Alessia Morani: regalare la tua casa alla banca attraverso la vergogna del prestito vitalizio ipotecario, un furto legalizzato ai danni degli anziani. Non ci credete? Guardate questo video e fatelo girare!

Di cosa si parla? Che cos’è il prestito vitalizio ipotecario? Leggiamo l’articolo de IlSole24Ore del 2 marzo 2016:

È entrato infatti in vigore ieri il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 22 dicembre 2015, n. 226, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 38 del 16 febbraio 2016, in attuazione dell’articolo 1, legge 2 aprile 2015, n. 44, con la quale viene tentata la rivitalizzazione di questa particolare forma di finanziamento dedicata a soggetti anziani d’età. Un aspetto già regolato dall’articolo 11-quaterdecies del d.l. 203/2005, il quale non aveva fatto buona prova di sé.

Come funziona
Il prestito vitalizio ipotecario è una particolare forma di finanziamento (importata dal mondo anglosassone, ove è conosciuta con l’espressione reverse mortgage) concedibile ai soggetti che abbiano compiuto 60 anni di età (non c’è un limite d’età massimo) e che offrano ipoteca su un immobile non gravato da altre iscrizioni ipotecarie. È insomma un finanziamento strutturato appositamente per le esigenze finanziarie della popolazione di età avanzata: all’anziano viene concesso un finanziamento a fronte dell’iscrizione di un’ipoteca sulla casa di proprietà (che dunque l’anziano non è costretto a vendere, potendo continuare a viverci serenamente) mentre la restituzione del capitale e degli interessi fa carico, in tutto o in parte, agli eredi posteriormente al decesso del mutuatario.

Tuttavia, ove costoro si rifiutino di provvedere a questo pagamento, la banca può vendere l’immobile e soddisfarsi con il ricavato (restituendo agli eredi l’eventuale eccedenza). L’entità della somma concedibile a mutuo varia sia in funzione del valore della casa concessa in ipoteca sia dell’età del mutuatario: l’importo (che è compreso, in linea di massima, tra il 15 e il 50 per cento del valore dell’immobile) è tanto più elevato quanto più la casa vale e quanto più è avanzata l’età del mutuatario.

Lo stesso quotidiano riporta le criticità legate a questa forma di prestito:

Le criticità
Dal lato del soggetto finanziato (e dei suoi eredi), la principale ombra è rappresentata dall’esponenziale crescita del debito (dovuta alla capitalizzazione annuale degli interessi sulla somma erogata), specie ove vi sia una lunga aspettativa di vita: questo meccanismo è in grado di “mangiare” in poco tempo l’intero valore dell’immobile offerto in garanzia.
Altro aspetto di perplessità deriva dalla considerazione che la casa oggetto di ipoteca non è vendibile, non è ulteriormente ipotecabile e nemmeno è possibile concederla in locazione a terzi: infatti in tutti questi casi, la legge sancisce la cosiddetta “decadenza dal beneficio del termine” e cioè la banca può dichiarare il contratto risolto e pretendere la restituzione immediata di capitale e interessi.

Una opportuna considerazione deve essere poi rivolta al fatto che, quando la banca (dopo la morte del soggetto finanziato) si trovi a vendere l’immobile, in quanto gli eredi non abbiano provveduto al “riscatto”, addossandosi il pagamento del debito verso la banca, il valore di vendita è stimato da un perito nominato dalla banca stessa. Occorre anche tenere in conto che, se manchino acquirenti, il prezzo di vendita viene ribassato del 15 per cento ogni anno.

Peraltro, va sottolineato che, a tutela degli eredi, la legge impone che l’entità del debito da rimborsare alla banca non possa mai eccedere il valore di realizzo dell’immobile: in altri termini, se gli eredi non riscattano l’immobile ipotecato e la banca deve soddisfarsi vendendo, se il ricavato non è sufficiente a coprire il credito della banca, gli eredi non possono essere chiamati a pagare la differenza.

Insomma, è una possibilità che viene data agli anziani per far fronte alle difficoltà, rimanendo proprietari della casa (nessuno li caccerà via, nessuno gli toglierà loro la casa) finché saranno in vita. La palla passa poi agli eredi che se la devono vedere con i debiti. Se i debiti sforano il valore della casa, gli eredi non corrono pericolo di dover pagare la differenza.

Può piacere o meno, ma di questi tempi (dove si esige, da anni, una riforma che aiuti gli anziani pensionati) proporre una soluzione del genere equivale ad un autogoal comunicativo. Parlare di “rubare” la casa agli anziani, come ha detto la Meloni, è fuori luogo siccome è una decisione propria quella di andare presso l’istituto bancario e richiederlo.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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