I problemi di Facebook e il ritorno della bufala “Se sei un utente attivo per favore invia questo messaggio”

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Circola nuovamente la bufala del 2010 2008 che invita gli utenti ad inviare un messaggio a 15 amici per evitare di essere cancellato da Facebook:

Il fondatore di Facebook Mark Zucher ha detto: Attenzione: a tutti gli utenti di Facebook: facebook è ormai pieno di utenti. Molti utenti si sono lamentati che Facebook stia diventando molto lento. La ragione di ciò è che ci sono troppi utenti di Facebook che non sono attivi. Manderanno questo messaggio a tutti gli utenti, per vedere se gli utenti sono attivi o meno. Se sei un utente attivo per favore invia questo messaggio ad altri 15 tuoi amici, usando Copia/Incolla, per mostrare che sei attivo. Coloro che non invieranno questo messaggio entro 2 settimane,si vedranno il proprio account cancellato senza alcuna esitazione per creare nuovo spazio.

A parlarne nuovamente è la pagina Facebook “Una vita da Social” il 24 ottobre, ma come mai è tornata a diffondersi in questi giorni? Semplice, il famoso #Facebookdown di cui si è parlato il 23 ottobre:

Nuovi problemi di connessione per Facebook, da qualche minuto il popolare social network di proprietà di Mark Zuckerberg non è raggiungibile. Stando alle prime informazioni acquisite sembrerebbe che il problema non riguarda solo Facebook ma anche il social network di mobile photography Instagram che da diversi minuti non consente il caricamento di nuovi contenuti.

A riportare i problemi di connessione a Facebook anche il portale DownRightNow.com che da sta ricevendo numerose segnalazioni. Al momento dall’azienda di Menlo Park non è giunta alcuna comunicazione circa i motivi che hanno causato gli errori degli ultimi minuti che con buona probabilità sono dovuti ad una serie di problemi ai server della piattaforma. Anche all’interno del social network di micro blogging Twitter numerosi utenti italiani stanno utilizzando gli hashtag #FacebookDown e #InstagramDown per evidenziare gli errori alle due piattaforme social dell’azienda di Menlo Park.

Insomma, a dare credibilità alla bufala e a permetterne la nuova diffusione è un problema, vero, ma legato ad altri fattori.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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