Renzi aumenta ticket a italiani per curare gratis i profughi? Pippe mentali di Voxnews

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Il 24 settembre 2016 il sito Zonagrigianews.com pubblica un articolo, copia-incollato dal sito fogna Voxnews, dal titolo “Renzi aumenta ticket a italiani per curare gratis i profughi“:

Infatti, per coprire i costi dell’assistenza ai giovani fancazzisti africani (hanno tutto gratis), il governo ha introdotto nuovi Lea, i Livelli di assistenza minimi, che causeranno nuovi ticket a carico dei cittadini per un totale stimato di 60 milioni di euro. A segnalarlo è la Cgil sulla base dei dati della relazione tecnica del ministero della Salute al decreto sui Lea. Circa 20 milioni si otterranno con lo spostamento di alcune prestazioni dal regime Day Surgery a quello ambulatoriale e 40 dall’introduzione di nuove prestazioni ambulatoriali.

E non basterà. Ad esempio, per le spese sanitarie degli immigrati, lo Stato ha un debito di 150 milioni con la sola Regione Lombardia. Una cifra enorme per curare immigrati regolari, clandestini e finti profughi. Che le regioni anticipano e lo Stato dovrebbe poi coprire: ma di riffa o di raffa, tanto siamo sempre noi a pagare.

L’inizio dell’articolo è un copia incolla preso da varie testate e siti web che parlano dei Lea, come ad esempio Leggo.it:

ROMA – Nuovi ticket a carico dei cittadini pari ad un totale stimato di 60 milioni di euro: verranno introdotti con i nuovi Livelli di assistenza (Lea). Lo segnala la Cgil, sulla base dei dati della relazione tecnica del ministero della Salute al decreto sui Lea.

Circa «20 mln – dice Stefano Cecconi, responsabile Politiche Salute Cgil – si otterranno dai nuovi ticket derivati dallo spostamento di alcune prestazioni dal regime Day Surgery a quello ambulatoriale e 40 mln dall’introduzione di nuove prestazioni ambulatoriali». L’intervento di cataratta, ad esempio, non sarà più gratuito.

Si, avete letto bene, Voxnews si affida alla Cgil, il sindacato che più di una volta il gestore del sito fogna ha denigrato con accuse degne di una condanna per diffamazione (ma si sa, lui cerca di nascondersi dietro allo schermo mentre si sfrega le mani per i soldini che gli arrivano dalle pubblicità).

Cosa sono i Lea? Che impatto avranno?

Livelli essenziali di assistenza, ma nel dettaglio è meglio leggere quanto riportato nel sito del Ministero della Salute:

I Livelli essenziali di assistenza (LEA), vale a dire le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale, sono stati definiti con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001, entrato in vigore il 23 febbraio 2002.

A spiegare nel dettaglio i nuovi Lea è il sito Laleggepertutti.it in un articolo dell’otto settembre, con tanto di riferimenti riguardo l’esenzione del ticket:

A proposito del ticket, come accennato sono state aggiornate le patologie che danno diritto all’esenzione dal suo pagamento. In generale, sono esonerati dal pagamento del ticket:

  • i soggetti con condizioni socio-reddituali (reddito del nucleo inferiore a una certa soglia, disoccupati, titolari di assegno sociale…);
  • soggetti in possesso di una determinata percentuale di invalidità;
  • soggetti con particolari patologie (gravi o rare);
  • le donne in gravidanza;

Ulteriori esenzioni per particolari categorie di soggetti possono essere, poi, previste dalle singole normative regionali.

Ci sono anche delle esenzioni, come potete ben vedere, senza dimenticare le prestazioni per i nostri figli:

Il decreto Lea prevede l’introduzione dello screening neonatale per la sordità congenita e la cataratta congenita, nonché l’estensione a tutti i nuovi nati dello screening per le malattie metaboliche ereditarie.

I 60 milioni citati dalla Cgil servono per pagare la sanità agli immigrati? Infatti, quello che il gestore del sito fogna evita di raccontare sono gli altri aspetti contestati da Cecconi:

Il punto, incalza Cecconi, è che «attualmente, non c’è la copertura finanziaria effettiva per i nuovi Lea: la relazione tecnica del ministero che accompagna la revisione dei Lea stima infatti l’impatto economico in 771,8 mln di euro, calcolati tenendo conto anche di un aumento dei ticket a carico dei cittadini per 60,4 mln di euro. Ma i risparmi attesi sono in parte incerti e da verificare».

Un quadro estremamente completo e ricco di dati è l’articolo de IlSole24Ore del 22 giugno 2016 dal titolo “Ecco i nuovi Lea aggiornati da Lorenzin e inviati alle Regioni. Impatto complessivo: 771,8 milioni“:

Il testo inviato dalla ministra della Salute alle Regioni, che Sanità24 è in grado di anticipare, si articola nei 3 rami classici “prevenzione collettiva”, “assistenza distrettuale” e “assistenza ospedaliera” e contiene – rispetto al decreto che abroga – una serie di novità. In gran parte già previste nella prima bozza di inizio febbraio 2015 . Mentre il costo, quasi raddoppiato rispetto ai 415 milioni di euro preventivati inizialmente dal ministero e blindato con i suoi 800 milioni destinati dalla legge di Stabilità 2016 nell’ambito del Fondo sanitario nazionale – l’impatto complessivo stimato è di 771,8 milioni – riflette almeno in parte le richieste delle Regioni. Non tutte, c’è da scommetterci, seè di oggi la mini-polemica in guanti bianchi tra governatori e Lorenzin, che sollecitava le Regioni a snellire le procedure di approvazione.

IlSole24Ore fornisce anche il PDF della relazione tecnica dei LEA (che riporto anche nel mio sito) dove non si riporta affatto alcun riferimento agli immigrati.

Impatto complessivo dei LEA, da
Impatto complessivo dei LEA, dalla relazione tecnica a pagina 2

I 60 milioni di euro per pagare la sanità degli stranieri? Fantasie e pippe mentali, i conti sono altri.

Il debito dello Stato nei confronti della Lombardia

Diciamo tutto, come si dovrebbe fare. Ne parlò Il Giorno il 24 agosto 2016:

Milano, 24 agosto 2016 – Lo Stato deve agli ospedali della Lombardia circa 150 milioni di euro per le cure erogate a cittadini extracomunitari, in primis i migranti. La stima è della Regione Lombardia. Oltre al danno, la beffa: i conti lasciati da pagare per le cure a cittadini europei, bulgari e romeni, i cui Paesi di provenienza non hanno mai rimborsato all’Italia il corrispettivo delle prestazioni sanitarie. L’assessore al Bilancio, Massimo Garavaglia, ieri è tornato alla carica: «Lo Stato deve agli ospedali lombardi circa 150 milioni per le cure a extracomunitari. Questa storia va avanti da una decina di anni, poi la restituzione dei soldi va in prescrizione. Noi li abbiamo chiesti in Conferenza Stato-Regioni per evitare la prescrizione». Quando «ho detto la cifra, il ministro Alfano è sbiancato». Dei 150 milioni stimati, il «30% riguarda strutture della provincia di Milano». E «se non pagano pignoriamo le Prefetture». Perché lo Stato Italiano paga a singhiozzo, e in ritardo, il conto alle varie Regioni.

Per il segretario della Lega Lombarda, Paolo Grimoldi, «è incredibile e vergognoso che la Regione abbia più di cento milioni di euro di credito verso lo Stato italiano per aver anticipato le cure mediche ospedaliere agli immigrati, clandestini o richiedenti asilo, e che Roma continui a fare orecchie da mercante, pagando con tempi da lumaca e con il contagocce». A questo «si aggiunge il danno ulteriore di cittadini comunitari, immigrati bulgari e rumeni soprattutto, che si fanno curare gratis nei nostri ospedali e poi dalla Bulgaria e dalla Romania non arrivano i rimborsi». In tutto questo «lo Stato italiano non si fa sentire con le autorità di Sofia e Bucarest per avere questi rimborsi».

Il buco c’è, il problema è derivante da 10 anni di mala gestione, in cui sono passati i governi Prodi II, Berlusconi IV, Monti, Letta e Renzi. Non da poco il problema comunitario, dove lo Stato italiano dovrebbe adoperarsi per recuperare il danaro dai paesi stranieri e comunitari dei cittadini che hanno usufruito delle nostre prestazioni.

Le pippe mentali di Voxnews

Ormai dovreste conoscere Voxnews e il furbacchione che lo gestisce (soprattutto a scopo di lucro, il resto sono chiacchere). L’articolo non è altro che una forzatura, una “pippa mentale” (oltre a quelle che fisicamente compie pubblicando sul suo sito video dal contenuto pornografico disgustoso pur di “sparlare dei negri“) nel collegare due temi distinti pur di generare traffico sul proprio sito, facendo leva sulla rabbia e l’odio degli utenti che il gestore stesso ha coltivato attraverso i social in questi anni. Lui sa come prenderli in giro, bisogna ammetterlo.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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