PRECISAZIONI Il caso della cooperativa Val Polcevera e la Parmalat

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Stasera un mio contatto mi ha inviato il seguente screenshot di una notizia letta online:

messaggio

Cercando qualche riferimento online, ho notato in alcune bacheche Facebook il seguente messaggio:

Oggi è scoppiato lo scandalo nelle Valli Genovesi.
La Parmalat , a scadenza del contratto, ha deciso di non rinnovare
il contratto con gli allevatori delle Valli Genovesi [1],
preferisce comprare dalla Francia ….e dalla Cina….. [2]
Quindi il latte Oro non contiene più latte ligure,
forse nemmeno italiano
NON COMPRATE PIU’ PRODOTTI PARMALAT
E FATE GIRARE LA NOTIZIA.

Gli allevatori sono due giorni che buttano il latte nei prati, con danni ingenti !
Tra questi ci sono molti giovani che avevano rifatto le stalle
anche con impianti fotovoltaici, indebitandosi con mutui stellari e ora?

Il Municipio di Sestri Ponente si è già mobilitato per vendere
i prodotti caseari che produrranno gli allevatori.

Ma non è sufficiente perché nelle Valli genovesi c’è la più grande
concentrazione di allevamenti bovini della Liguria.
Bisogna fare rete e aiutare questa gente, grazie [3]
Bianca Maria Lombardo
Agriturismo La Maliarda
Rossiglione – GE

Lo stesso messaggio lo trovo in un sito chiamato Insiemeperlaterra.it in un articolo datato domenica 10 aprile 2016.

Partiamo per ordine, ossia il mancato rinnovo da parte della Parmalat con la Cooperativa Val Polcevera.

[1] La Parmalat ha deciso di non rinnovare il contratto?

Secondo quanto riportato da Genova Today la Parmalat avrebbe offerto un rinnovo che la Cooperativa non avrebbe accettato, visto che le somme proposte erano più basse del precedente accordo:

In scadenza di contratto, l’azienda ha infatti deciso di non prorogare l’accordo precedente con la Cooperativa, offrendo una cifra a litro, 25 centesimi, decisamente inferiore rispetto al costo di produzione che si aggira sui 36 a cui se ne devono aggiungere 9 per le spese di trasporto.

Non essendoci un accordo sul prezzo, non c’è stato il rinnovo.

[2] Parmalat preferisce la Francia e la Cina?

L’appello e gli appelli di solidarietà che circolano online sono dovuti anche alla denuncia dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Liguria Stefano Mai attraverso il comunicato stampa dell’otto aprile 2016 in cui pone il problema dei costi all’estero:

Se il latte genovese finisce nel letame, nel vero senso del termine, è grazie alle assurde politiche europee che hanno permesso l’ingresso in Italia di imponenti quantitativi di latte dall’estero a costi molto bassi, innescando una concorrenza sleale che sottopone oggi i nostri produttori a ricatti economici e porta alla distruzione del settore. Con prezzi al litro che raggiungono addirittura i 10 centesimi, cioè neppure la metà del costo di produzione, i nostri produttori non possono andare avanti.

L’assessore non cita con precisione quali sono i mercati esteri d’interesse, mentre nel messaggio che circola su Facebook si parla di Francia e Cina.

Il Giornale parla, invece, di Est Europa e Cina:

L’azienda lattiero casearia, di proprietà della francese Lactalis dal 2011, è accusata di aver deciso di non rinnovare il contratto con i produttori della cooperativa Val Polcevera preferendo andare a comprare il latte nell’Est Europa e in Cina.

Sul sito Primocanale.it, citato da Il Giornale e articolo che il mio contatto mi ha segnalato, parlano nello specifico della Romania, oltre a Francia e la solita Cina:

GENOVA – Il latte genovese buttato sui prati, mentre Parmalat va a comprarlo in Cina, Francia e Romania.

Al momento l’accusa della Cina sarebbe mossa da parte degli stessi allevatori, come riporta nel titolo dell’articolo Primocanale.it (“Parmalat scarica il latte genovese, gli allevatori: “Lo compra in Cina”“). 

Il consigliere comunale del Pd Cristina Lodi va più sul sicuro e parla di accordi certi con la Romania, come riportato da Ligurianotizie.it:

GENOVA. 10 APR. “Oggi Parmalat sta facendo contratti con la Romania” ha detto il consigliere comunale del Pd Cristina Lodi, ma altri aggiungono che il gruppo lo acquisterebbe pure dalla Francia e addirittura dalla Cina, mentre il nostro latte finisce buttato via nei prati.

[2 bis] La smentita di Parmalat sull’acquisto del latte dall’estero per il Latte Oro

La Parmalat, in merito a queste voci, ha risposto tramite la sua pagina Facebook l’11 aprile 2016 alle ore 20:0:

risposta-parmalat

Latte Oro ribadisce con forza lo storico legame con la città di Genova e l’impegno assoluto a garantire la massima qualità e la provenienza 100% di latte fresco Italiano da allevamenti selezionati.
Da molto tempo l’azienda ha avviato una serie di iniziative in favore dei consumatori, dei cittadini e del territorio di Genova, di cui da sempre Latte Oro è una espressione riconosciuta.
Le polemiche mediatiche ed i continui attacchi infondati non hanno fatto altro che penalizzare ulteriormente i consumi di latte fresco in un mercato già in forte difficoltà.
Latte Oro, nonostante il calo dei consumi ha continuato negli ultimi anni a ritirare anche il latte locale – ad esempio – dalla Cooperativa Valpolcevera pagandolo al prezzo di mercato.
Vista la situazione attuale di crisi dei consumi, e la scadenza degli accordi contrattuali con alcuni conferenti di latte, l’azienda è in questi giorni impegnata in una discussione con i produttori locali riguardante la quantità di latte necessaria alla produzione.
L’azienda conferma il massimo impegno a sostegno dei consumi e degli investimenti locali anche attraverso il lavoro quotidiano degli oltre cento genovesi che operano sul territorio.
Parmalat

La stessa Parmalat risponde ad una utente in merito alle accuse di acquisto dalla Cina:

risposta-parmalat-utente

Ciao Angela,
ci teniamo a precisare che le ultime notizie relative alla provenienza del nostro Latte Fresco sono false, e divulgate da terzi che evidentemente hanno interessi economici contrari.

Devi sapere, infatti, che il Latte Fresco ha una durata massima di 6 giorni dalla data di confezionamento ed è fatto con Latte 100% italiano. Sarebbe quindi impossibile importarlo da altri Paesi per venderlo in Italia.

La nostra filiera del Latte Fresco è fortemente connessa ai Produttori Locali e il nostro impegno è di continuare a investire per assicurare ai nostri Consumatori un Latte Fresco 100% Italiano e di qualità, proveniente da allevamenti selezionati.

Ci auguriamo di averti spiegato la situazione che si è creata, e di averti rassicurato sulla qualità e sull’origine del nostro Latte Fresco.

Staremo a vedere.

[3] Com’è finita con la Cooperativa?

Quello che ovviamente non riporta il messaggio è la novità del giorno, ossia quella di lunedì 11 aprile 2016, ossia l’arrivo del nuovo acquirente dal Piemonte. Ecco quanto riportato da Ligurianotizie.it:

Il latte dei soci della Cooperativa Val Polcevera ha trovato un acquirente. Il Caseificio Pugliese con sede a Lauriano, in provincia di Torino, si è detto interessato e venerdì sarà sottoscritto l’accordo per il conferimento del latte genovese.

 

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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